POESIE - VENETO
'E PROMESSE DE I POITICI
Siamo in vista delle elezioni e un candidato, a un suo comizio, chiede di essere votato, in quanto ha intenzione di realizzare una pastiglia , la memorina, per quei politici che immancabilmente non ricordano quanto promettonoin campagna elettorale. Egli vince, ma i cittadini non vedono realizzato ciò che aveva promesso. Quando gli chiedono di quella sua pastiglia risponde di essersi dimenticcato.
Dialetto: Veneto

'E PROMESSE DE I POITICI
Uno,co'e carte in regoea,a un comissio
el parla e el predica da essar votà,
ché pa' i poitici desmentegòni
na pastilia el ga in mente che de nome
e de fato, par tuti "memorìna"
ea sarà; promete anca, come i altri,
e strade e progresso e inovassion,
se lu, co i soi, vinserà 'e elession.
El vinse e i ani passa e tuto quel
che prometùo gaveva no se vede.
Cò i ghe domanda che fine ga fato
quea memorina che 'l gavea pensà,
dise " Ostrega, me son desmentegà!"





Traduzione in italiano

LE PROMESSE DEI POLITICI
Un tale,con le carte in regola,ad un comizio
parla e chiede di essere votato,
perché per i politici smemorati
ha in mente una pastiglia che di nome
e di fatto, per tutti “memorina”
sarà; promette inoltre, come gli altri,
e strade, e progresso e innovazioni,
se lui, con il suo seguito, vincerà le elezioni.
Vince e gli anni passano e tutto ciò
che aveva promesso non si vede.
Quando gli chiedono che fine abbia fatto
quella memorina a cui aveva pensato,
dice “Caspita, mi sono dimenticato!”


Racconto inviato da: Attilio Scremin