POESIE - VENETO
L'INBRIAGO
Gli ubriachi di una volta non ci sono più! Era quasi poetico, un tempo udire nella notte il canto di un ubriaco che ritornava, ovviamenti a piedi, alla sua casa, dopo la bevuta della domenica sera. Ora purtroppo è il rombo del motore che si ode nella notte e non sempre giunge alla casa del guidatore.
Gli ubriachi di una volta non ci sono più! Era quasi poetico, un tempo udire nella notte il canto di un ubriaco che ritornava, ovviamenti a piedi, alla sua casa, dopo la bevuta della domenica sera. Ora purtroppo è il rombo del motore che si ode nella notte e non sempre giunge alla casa del guidatore.
Dialetto: Veneto
L'INBRIAGO
A casa de note tornando,
che 'l dì de festa ormai xe finìo,
ne 'l sienssio se alsava el so canto
ch'el andava su e so
su 'l mar nero de 'a note,
el so canto cantar
come na barca su 'e onde del mar.
Pì bon che rabià
un can vegnìa fora a baiar,
ma presto el capiva
che un poro inbriago gera quel
che 'a so casa sercava,
sfogando el bon tenpo,
forse un doeor, e tornava a dormir.
Pì no te i trovi e pì no te i senti
st'inbriaghi gentii che a ea note,
s'el to sòno no vien,
i te fa conpagnia:
ea par quasi na rassa sparia.
Xe canbià anca el nome e alticcio
adesso se ciama
un che ga tracanà,
e a casa el torna corendo
come el fusse a na gara
de machine da corsa,
come el fusse un canpion.
Basta canti soitari:
sol urli de motori
e sighi su l'asfalto
de freni e de vosi,
de urli e de pianti ché se more,
quando more anca ea note,
prima che s-ciare e ritorne a far dì.
Traduzione in italiano
L'UBRIACO
A casa di notte tornando,
che il giorno di festa ormai è finito,
nel silenzio si alzava il suo canto
che andava su e giù
sul mare nro della notte
il suo canto cantare
come una barca sulle onde del mare.
Più mansueto che arrabiato
un cane usciva fuori ad abbaiare,
ma presto capiva
che un povero ubriaco era quello
che la sua casa cercava,
sfogando il buon tempo,
forse un dolore, e tornava a dormire.
Più non li trovi e più non li senti
questi ubriachi gentili che durante la notte,
se il tuo sonno non viene,
ti fanno compagnia:
sembra quasi una razza sparita.
Anche il nome è cambiato e alticcio
adesso si chiama
una che ha tracannato,
e torna a casa correndo
come fosse ad una gara
di auto da competizione,
come fosse un campione.
Basta canti solitari:
solo urli di motori
e stridori sull'asfalto
di freni e di voci
di urli e di pianti perché si muore,
quando muore anche la notte,
prima che rischiari e ritorni a far giorno.
Racconto inviato da: Attilio Scremin