POESIE - CALABRIA
Chisti politicanti
Sonetto n. XIX appartenente alla raccolta "Tu ndavìa dittu eu..." pubblicata nel marzo 2008 da Giovanni Di Landro. Qui il poeta vuole far capire che non cambierà nulla se non cambierà anche la classe politica italiana, e visto che i soliti politici difendono le loro poltrone "con le unghie e con i denti", l'unico modo per rinnovare questa classe politica è sperare che muoia qualcuno...
Dialetto: Calabria

Chisti politicanti
Ndavarrìa pemmu u mori certa genti
pemmu u cangia adaveru stu pajisi,
si vidarrìanu già i miglioramenti
prima u ndavi passatu u primu misi;

u fattu è ca a stu mundu non c'è nenti,
mbrogghjandu a genti cu' "politichisi"
difendunu i poltroni cu' unghji e denti
chisti politicanti; quanti arrisi

mi vènunu quandu i sentu parrari,
quandu succedi quarchi discussioni
su' sempi dà chi stannu a liticari;

però si senti cu bona attenzioni
ad idi stessi stannu a criticari,
pecchì 'on trovaru i giusti soluzioni.



Traduzione in italiano

Questi soliti politici
Dovrebbero morire certe persone
perchè iniziasse a cambiare veramente questo paese,
si vedrebbero già i miglioramenti
entro un mese dalla loro scomparsa;

però in questo mondo non c'è speranza,
imbrogliando la gente con il "politichese"
difendono le poltrone con le unghie e con i denti
questi soliti politici; quante risate

mi faccio quando li sento parlare,
quando discutono di qualcosa
parlano sempre a vanvera;

e se li ascolti attentamente
si criticano fra di loro,
perchè non sono riusciti a trovare le giuste soluzioni.

Racconto inviato da: Giovanni Di Landro