POESIE - CALABRIA
Non c'è modernità senza memoria
Sonetto n. XXXIV appartenente alla raccolta "Quandu torna u Signuri supa a terra!" pubblicata dal poeta cauloniese Giovanni Di Landro nel maggio 2005. Il poeta in questo sonetto dice che non bisogna mai dimenticare il passato e la storia, altrimenti non si può comprendere il presente né si può affrontare bene il futuro.
Dialetto: Calabria

Non c'è modernità senza memoria
E cui non voli u resta analfabeta,
ndavi u s'impegna mu s'impara a storia,
di riti antichi dalla A alla Zeta
ndavi u ricorda ogni onuri e ogni gloria.

Sentìvi l'attu jornu nu poeta
diri ca pemmu u vaji avanti a storia
a tradizioni ndavi u m'è na meta,
non c'è modernità senza memoria!

Si tu ti scordi tuttu du passatu,
ndai pochi cosi adaveru i dicìri,
si chidu chi fu fattu fu scordatu

mancu u presenti si po' capiscìri,
e po futuru nenti è assicuratu,
nudu è sicuru ca poti godìri.



Traduzione in italiano

Non c'è modernità senza memoria
Chi non vuole rimanere un analfabeta,
deve impegnarsi ad imparare la storia,
deve ricordare l'importanza ed il valore
di tutti i riti antichi dalla A alla Zeta.

Ho sentito l'altro giorno un poeta
dire che bisogna riscoprire le tradizioni
affinchè si possa andare avanti nella storia,
non c'è modernità senza memoria!

Se tu dimentichi tutto il passato,
hai veramente poche cose da dire,
se tutto quello che è successo viene dimenticato

neanche il presente può essere compreso,
e non sarà facile affrontare il futuro,
nessuno è certo di poter gioire.



Racconto inviato da: Giovanni Di Landro