POESIE - LAZIO
Lo stracciarolo

Dialetto: Lazio

Lo stracciarolo
Ce stà un amico mio..pare un poraccio..
che venne quarche libbro e quarche straccio.
Raccatta robba drento a le cantine,
le svota de cartacce e de lattine.

Cencio, s’arimedia un lampanaro
se lo và a venne pe’ sbarcà er lunaro;
oppuro vede quarche artro oggetto,
rismucinanno drento ar cassonetto.

La gente che lo guarda e compatisce,
dice:”Mamma mia quanto patisce!”
Glièri che lo so’ annata a visità
ce so’ rimasta come un baccalà!

Defatti Cencio cià un appartamento
che si lo vedi..pare un monumento!
Da ‘sto misfatto appostataménte,
deduco ‘na lezione certamente.

Nun sempre quello che sembra monnèzza,
de drento te dà poi questa certezza.
Così.. si sei freghìno e sei vorpòne,
riesci poi a pijamme pe’ un cojone!





Traduzione in italiano

Lo svuota cantine
C'è un mio amico...sembra un poveraccio..
vende qualche libro e qualche straccio.
Trova roba vecchia dentro le cantine
le svuota dalle vecchie carte e contenitori.

Cencio, se trova un lampadario
lo va a vendere per vivere;
oppure trova qualche altro oggetto
cercando nel cassonetto.

La gente che lo guarda lo compatisce,
e dice:"mamma mia quanto soffre!"
Ieri sono andata a fargli visita
e sono rimasta male.

Infatti Cencio vive in un appartamento
che è bellissimo e pieno di cose antiche.
Da questo fatto dedeuco una lezione.

Non sempre le cose sono quelle che sembrano.
Così se tu sei una persona furba e poco onesta,
spesso riesci a prendermi per fesso.

Racconto inviato da: Paola Durantini