POESIE - CALABRIA
A brutta copia da democrazia
Sonetto n. 16 appartenente alla raccolta: "Tu ndavìa dittu eu..." pubblicata nel marzo 2008 da Giovanni Di Landro. Il poeta qui spiega come la democrazia che c'è in realtà non è tale, poichè sono sempre pochi quelli che comandano e, appena possono, se ne approfittano degli altri. Molti politici dicono che servono le infrastruttre che i cittadini stessi chiedono, ma poi (come per esempio succede in Calabria per quanto riguarda la strada statale 106 Jonica!) queste infrastrutture vengono trascurate e rimangono obsolete.
Dialetto: Calabria

A brutta copia da democrazia
A brutta copia dâ democrazia
esti chist’anarchìa chi c’è nto mundu,
si c’è quarcunu cchjù potenti î mia
mi poti cumandari ed eu rispundu

cumandandu a quarc’attu peju î mia;
ognunu ccà cumanda nta stu mundu,
futtendu sempi ogni democrazia,
dassandu u statu pemmu u tocca u fundu.

Cui veni elettu dici ca ennu urgenti
tanti miglioramenti chi sapìmu,
l’atteggiamentu giustu è u progressismu;

ma ‘on si nda vìdunu miglioramenti
e nui nta “Jonica” ancora ndavìmu
i ponti vecchji î l’era dû fascismu.




Traduzione in italiano

La brutta copia della democrazia
La brutta copia della democrazia
è quest'anarchia che c'è nel mondo,
se c'è qualcuno più potente di me
mi può comandare ed io rispondo

comandando qualcuno che sta peggio di me;
ognunu comanda in questo mondo,
fregandosene sempre della democrazia,
e portando la stato al fallimento.

Chi viene eletto dice che è urgente
migliorare molte cose come sappiamo,
l'atteggiamento giusto è il progressismo;

ma non se ne vedono miglioramenti
e noi [calabresi!] nella strada statale 106 "Jonica" ancora abbiamo
i ponti vecchi dell'era fascista.



Racconto inviato da: Giovanni Di Landro