POESIE - PIEMONTE
La fiucada
La poesia ha la virtù di scrollarci di dosso il grigiore quotidiano. Ecco una mia poesia dialettale che ricorda una nevicata di tanti anni fa, quando lungo la mia strada non esistevano ancora i parallelepipedi condominiali e dalla mia casetta appena costruita potevo spaziare fino alla lontana visione delle cime Lepontine.
La poesia ha la virtù di scrollarci di dosso il grigiore quotidiano. Ecco una mia poesia dialettale che ricorda una nevicata di tanti anni fa, quando lungo la mia strada non esistevano ancora i parallelepipedi condominiali e dalla mia casetta appena costruita potevo spaziare fino alla lontana visione delle cime Lepontine.
Dialetto: Piemonte
La fiucada
Gnanca
un sëgn
sü la fioca bianca
stamatich bunora;
quarcià
ad tzücru
la smëia
al mè ort d’inzóra.
Al mund al droma:
s’ha svigià ‘ncó ‘nzüna…
‘ma lungh la grunda
dal magazzìch dal Ristunda
as vëga di sciampìt:
imprunti dal mè gat
che dopu ciapà ‘l rat
l’è pasà sü la fiòca
nunda l’eva pòca
par gnì fin cà.
Traduzione in italiano
La nevicata
Nemmeno
un segno
sulla neve bianca
stamane all’alba;
coperto
di zucchero
sembra
il mio orto, visto da sopra.
Il mondo dorme:
nessuno si è ancora svegliato…
Soltanto lungo la gronda
del magazzino del Porazzi
si vedono delle piccole impronte:
orme del mio gatto
che catturato il topo
è passato sulla neve
dov’era poca
per tornare fino a casa.
Racconto inviato da: Antonio Lavatelli