POESIE - LAZIO
Le Moire
Dialetto: Lazio
Le Moire
La lana è su la rocca. Co’ destrezza
c’è Làchesi che svorge via la vita,
nermentre Clòto co’ l’esperte dita,
fila lo stame come ‘na carezza.
La terza Parca, fija de la Notte,
co’ un par de forbicioni sta a decìde
quanno quer filo tocca de recìde:
Atropo è quella che, tajanno, fotte!
Le Fate so’ istrumenti der Destino,
ché pe’ ‘gniduno cià la su’ lunghezza
e er compito l’assorveno a puntino.
L’omo, che de li Dìi nun è a l’artezza,
ha da capì de nun sta’ a fa’ er cretino
e nun trattà la vita co’ pochezza.
Traduzione in italiano
Le Moire
La lana è sulla rocca. Con destrezza
Làchesi svolge la vita,
mentre Clòto con esperte dita
fila lo stame come una carezza.
La terza Parca, figlia della Notte,
forbici in mano, è lei che lo decide
quando è l'ora ed il filo recide.
Atropo taglia e pone fine alla vita.
Le Fate sono strumenti del Destino,
che per ognuno ha la sua lunghezza
e loro assolvono bene questo compito.
L'uomo non è nulla rispetto la natura
deve capire di non essere superficiale
e trattare la vita secondo natura.
Racconto inviato da: Pasquino da Todi