PROVERBI - CAMPANIA
Senza Titolo

Dialetto: Campania

Senza Titolo
T'ammeretave 'a croce ggià 'a paricchio..




Traduzione in italiano


Ad litteram: ti meritavi (o avresti meritato) lo croce già da parecchio tempo. A Napoli, la locuzione in epigrafe è usata per prendersi gioco di coloro che, ottenuta la croce di cavaliere o di commendatore, montano in superbia e si gloriano eccessivamente per il traguardo, quasi certamente, immeritatamente raggiunto; ebbene a costoro (soprattutto bottegai e/o liberi professionisti), con la locuzione in epigrafe, si vuol rammentare che ben altra croce e già da gran tempo, avrebbero meritato intendendendo che li si ritiene malfattori, delinquenti, masnadieri tali da poter meritare piú che il premio della commenda o del cavalierato, il supplizio della crocefissione quella cui, temporibus illis, erano condannati tutti i ladroni...
ammeretave letteralmente meritavi (voce verbale 2 pers. sing. imperfetto ind. dell’infinito ammeretà), ma nell’espressione a margine, più che valore di imperfetto à il valore di condizionale passato (avresti meritato); ammeretà=esser degno di avere, di guadagnare rafforzativo attraverso la prostesi della prep. ad di meritare (ad+meritare>ammeretà) con etimo dal latino meritare derivato di meritus p.p. di merere;
croce= croce (segno di distinzione, ma pure strumento di morte infamante) con etimo dall’acc.vo lat. cruce(m) da crux-crucis; da notare la particolarità che la vocale etimologica chiusa u sia nell’italiano che nel napoletano volge, stranamente nella vocale o sia pure chiusa (ó) per conservare la chiusura della u e se ciò non meraviglia per l’italiano, per il napoletano è cosa inusuale: infatti il napoletano conserva quasi sempre tali qual sono le originarie sillabe e vocali chiuse e tende a chiudere, piuttosto che ad aprire le sillabe d’avvio etimologiche;
ggià =già, prima d’ora, prima d’allora avverbio di tempo dal lat. iam;
‘a paricchio = da parecchio (tempo) loc. avv.le di tempo formata dalla prep. sempl. ‘a (da) +paricchio= parecchio, non poco; agg. indefinito, in nap. usato in modo indeclinabile, che indica quantità o numero rilevante, ma leggermente inferiore rispetto a molto (tuttavia i due agg. vengono spesso usati come sinonimi):doppo paricchi juorne (dopo parecchi giorni); nce stevano paricchi persone (c'erano parecchie persone); l’etimo è dal lat. volg. *pariculu(m), dim. di par paris pari.