PROVERBI - CAMPANIA
Senza Titolo

Dialetto: Campania

Senza Titolo
Nun vulé fà carte



Traduzione in italiano


Ad litteram: Non volere distribuire le carte
La locuzione ovviamente va al di là del suo mero significato letterario e non si riferisce ad un ipotetico giocatore di carte che, giunto il suo turno, si rifiuti di distribuire le carte, pretendendo, senza validi motivi, che lo facciano altri in sua vece; in realtà l’espressione pur riallacciandosi a quell’ ipotetico giocatore scansafatiche, si usa piú estensivamente nei confronti di chi, privo di coraggio e/o personalità, si rifiuti di prender coscienza di una realtà ineludibile o non voglia addivenire a comportamenti che implichino responsabilità da prendere e portare innanzi come ad un dipresso farebbe un ipotetico giocatore di carte ( forse scopone o tressette) che rifiutandosi di fare (distribuire) carte tentasse di procrastinare lo scontro, cercando di eludere la realtà e tentando di non mettersi in giuoco per non assumersi eventuali responsabilità.
vulé = volere voce verbale infinito derivato dal Lat. volg. *volìre, per il class. velle, ricostruito sul tema del pres. volo e del perfetto volui, con tipica chiusura della sillaba iniziale vo<vu;
fà = fare ( termine generico usato in luogo di significazioni piú precise e/o esatte) voce verbale infinito con etimo dal lat. fa(ce)re;
carte sost. femm. plur. di carta materiale ottenuto dall'opportuna lavorazione di fibre cellulosiche, che si presenta in forma di fogli sottili e pieghevoli, adatti a vari usi; il foglio stesso così ottenuto: carta da scrivere, da disegno, igienica, assorbente, copiativa, oleata, vetrata, da imballaggio, da lettere, da parati etc. ma qui la voce a margine indica propriamente le carte da giuoco (rettangoli di cartoncini variamente illustrati e colorati usati per varî giochi); l’etimo di carta è dal lat. charta(m) 'foglio di carta di papiro', dal gr. chártìs.
raffaele bracale 11/6/07