PROVERBI CAMPANIA
Lista proverbi mandati dagli utenti di Dialettando.com
Lietto e galèra fanno ll'ommo peggio ca era.
Ad litteram: letto e galera fanno l'uomo peggiore di quel che era; id est: la malattia (letto) ed il carcere peggiorano l'indole di un uomo.
Campania
E' mariuolo tanto chillo ch' arrobba ca chillo ca mantene 'o sacco.
Ad litteram: è ladro sia quello che ruba sia quello che regge il sacco; è l'icastica trasposizione in chiave proverbiale del principio che la legge sanziona sia che perpreta materialmente un furto, sia chi gli fa da palo o in qualsiasi modo lo supporta.
Campania
Chi se scusa, s'accusa.
Chi (senza che sia stato sollecitato a farlo) si scusa di una colpa, in pratica se ne accusa; è la trasposizione dialettale della massima latina:excusatio non petita, accusatio manifesta.
Campania
È ccerto ca tre anne ‘e Vecaria* e seje ‘e galera nun te fossero mancate si nun ghive cu bbuone cianfrune ** sott’acqua
È certo che non ti sarebbero mancati tre anni di processo e sei di prigione, se non avessi lavorato sott’acqua con parecchio danaro usato per corrompere chi di dovere. * ‘A Vecaria era, a Napoli, in periodo viceregnale il massimo tribunale cittadino. ** Cianfrune dallo spagnolo chanflon (moneta argentea iberica) è uno dei circa sessanta sinonimi con cui, in lingua napoletano, viene significato il danaro. Amaro proverbio che asserisce e denuncia la continua corruttibilità della giustizia umana…
Campania
Chi tène denare ave sempe raggione*, chi nun ne tène, ave sempe tuorto! *correttamente scritta in napoletano con due G.
Ad litteram: Chi è ricco à sempre ragione,chi non ne à, à sempre torto; la faccenda vale in qualsiasi momento della vita; il proverbio usato in ambito giudiziario rammenta che chi è facoltoso può permettersi l'opera di un valente avvocato che faccia prevalere le sue ragioni, mentre chi è povero, non potendosi permettere di pagare le salate parcelle di un buon avvocato, quasi certamente, in un giudizio finirà per soccombere.
Campania
Âmmo fatto primma ‘o scurriato* e ppo’ ‘a carrozza cu ‘o cavallo.
Ad litteram: ci siamo procurato prima la frusta e poi la carrozza con il cavallo. Id est: ci siamo comportanti senza alcuna avvedutezza, badando innanzi tutto alle minuzie ed alle cose non importanti e solo successivamente alle cose veramente pregnanti e sostanziose. *’o scurriato è la frusta che usano i vetturini da nolo ed ogni conduttore di vettura con cavallo; la parola deriva dal latino virga excorrigiata ossia bastone con le corrigia (strisce di cuoio).
Campania
'A mala pratteca fa ll'ommo 'mpiso e manna 'a femmena a 'o burdello.
Ad litteram: la cattiva pratica (id est: le cattive frequentazioni) induce l'uomo a delinquere, predestinandolo alla forca e spingono la donna al meretricio avviandola al lupanare.
Campania
'A giustizia piace, ma no purtarla 'ncuollo.
Ad litteram: la giustizia piace, ma non il portarla addosso. Id est: la giustizia può piacere, purché non colpisca noi stessi, ma riguardi gli altri.
Campania
Dicette frate Evaristo: "Pe mmo, pìgliate chisto!".
Ad litteram: disse frate Evaristo: Per adesso, prenditi questo!"Il proverbio viene usato a mo' di monito, quando si voglia rammentare a qualcuno, che si stia eccessivamente gloriando di una sua piccola vittoria, che per raggiungerla ha dovuto comunque sopportare qualche infamante danno, e per ammonirlo a desistere per non incorrere in ulteriori infamie. Il frate del proverbio fu tentato dal demonio, che per indurlo al peccato assunse l'aspetto di una procace ragazza discinta; il frate si lasciò tentare e partì all'assalto delle grazie della ragazza che - nel momento culminante della tenzone amorosa riprese le sembianze del demonio e principiò a prendersi giuoco del frate, che invece portando a compimento l'operazione sodomitica iniziata pronunciò la frase in epigrafe.
Campania
'O cavallo zuoppo e 'o ciuccio viecchio, morono a' casa d''o fesso.
Ad litteram: il cavallo zoppo e l'asino vecchio muoiono in casa dello sciocco. Id est: dello sciocco ognuno si approfitta; nella fattispecie allo sciocco vengono venduti il cavallo azzoppato e l'asino vecchio ormai inadatti al lavoro.
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