PROVERBI LOMBARDIA
Lista proverbi mandati dagli utenti di Dialettando.com
Vedè la stria.
Vedere la strega. Detto diffuso in Lombardia. Significa genericamente prendere un grande spavento, correre un grave pericolo. Di streghe e stregoni, a suo tempo ne sono stati condannati molti a Bormio, in Alta Valtellina. Qualche anno fa in una trasmissione di Mike Bongiorno si parlò del "Merendin" (si chiamava Bormetti), stregone del Bormiese, condannato a morte dopo lunghe torture.
Lombardia
El pìccol l'era il grand, e il grand l'era il pìccol (detto milanese).
Il piccolo era il grande, e il grande (alto di statura) era il piccolo. Così si diceva a Milano ricordando i due "Napoleoni", "zio e néot", zio e nipote.Si sa che Napoleone I era piccolissimo (m.1.53) tanto che i suoi soldati lo chiamavano "petit caporal" (caporalino); Napoleone III invece, più alto di statura, era poca cosa come sovrano e uomo politico. Indubbiamente su entrambi ci sarebbe molto da discutere, ma quello che ha fatto veramente la storia è senza ombra di dubbio Napoleone I. Di Napoleone III, poco si ricorda oggi: certamente riuscì a diventare Imperatore grazie al nome che portava e a varie complicità e intrighi.
Lombardia
Va a cà e pecénet(Milano).
Va a casa e pettinati. Questa vecchia espresssione milanese significa "vattene a casa e riordinati le idee". Pecenà nei vecchi dialetti lombardi poteva significare anche castigare, bastonare o comunque rimproverare. "El gh'à dacc ona pecenàda", lo ha rimproverati aspramente.
Lombardia
Va a ciappà di ratt (detto milanese).
Va a acchiappare i topi. Significa: togliti dai piedi e va a fare qualcosa. Se proprio non sai cosa fare va a dar la caccia ai topi! Come si sa, dare la caccia ai topi è una cosa tutt'altro che facile, questi animali sono abilissimi nel nascondersi. Si tratta di una vecchia espressione milanese, tornata di moda nel 1929, quando a Milano fu organizzata un'operazione di derattizzazione capillare. Si misero in palio premi in denaro per incoraggiare la gente a catturare i "ratt".
Lombardia
Vèss on tarlucch (Milanese).
Essere zuccone, testa di legno. In altri dialetti lombardi si dice anche "tarloch". Questi due epiteti sembra derivino da una parola spagnola "tarugo"(pezzo di legno), che a sua volta avrebbe anche un significato figurato, corrispondente all'Italiano "tanghero". Peraltro nel dialetto di oggi questo modo di dire è praticamente in disuso.
Lombardia
L'è minga farina de fa osti (Alta Lombardia).
Non è farina per fare ostie. E' una persona poco raccomandabile, non ci si può fidare molto di lui.
Lombardia
Novarì una pippa de tabacch (vecchio detto milanese).
Non valere una pipa di tabacco. Valere una cicca, un bel niente.
Lombardia
Avech nach temp de pissà.
Non avere nemmeno tempo di pisciare. Essere impegnatissimo in qualche lavoro, senza avere nemmeno il tempo di fiatare.
Lombardia
Indorà la pinola.
Indorare la pillola. Cercare di dire con parole gentili qualcosa che invece è sgradevole da apprendere.
Lombardia
Strapazzà el mestée (Milano).
Strapazzare il lavoro. Fare un lavoro affrettatamente, alla bella e meglio.
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