Le poesie della regione Calabria
'NGRATITUDINI
L’ingratitudine umana non conosce limiti! (cinque ottave in dialetto reggino)
Inviato da: MAMUNI
Ti dassu paisi meu
Nella lirica l’autore parla di un giovane contadino che per motivi di bisogno in famiglia e tanta fame emigra all’Estero. Una carica di sentimenti e di ricordi legati al passato lo demoralizzano a lasciare la famiglia ed il suo paese natio.
Inviato da: catalano esterino
’ddu sòlitu alleatu||
Si discute del sòlito fornaio, ch’oggi s’atteggia pure a moralista. (sonetto inedito in dialetto reggino)
Inviato da: MAMUNI
i ddu’ furni||
Qui si narra d’un fornaio egoista, furbastro, che per volere troppo perderà tutto! (sonetto inedito in dialetto reggino)
Inviato da: MAMUNI
CUNSÌGGHJ
Consigli necessari al cliente disgustato dalla pietanza che gli propinano... e pure indeciso sul da farsi. (Testo in dialetto calabro-reggino)
Inviato da: MAMUNI
‘A MÙSICA NON CÀNGIA
Gli scandali si susseguono, la corruzione imperversa ma coloro che non hanno voluto istituire una Commissione d’indagine sul fenomeno dicono oggi che quella attuale... non è un’altra tangentopoli! (Testo in dialetto calabro-reggino)
Inviato da: MAMUNI
’A FRANA
I continui problemi e disastri che travagliano l’Italia sono dovuti, nel 90% dei casi, a responsabilità umane. La frana di cui non si parla è quella dello Stato! (sonetto inedito in dialetto reggino)
Inviato da: MAMUNI
U' brindisi
Inviato da: Pasqualino Carchedi/48
L'Istitutu Comprensivu
Sonetto del poeta Orazio Raffaele Di Landro, pubblicato sulla rivista Calabria Letteraria nel n. 1-2-3 di Gennaio-Febbraio-Marzo 2009. L’autore ironizza sull’Istituto Comprensivo di scuola materna, elementare e media, perché lo ritiene una mescolanza impropria di cose assai diverse tra loro.
Inviato da: Orazio Raffaele Di Landro
Schola est servatio
Questi sono due sonetti del poeta di Caulonia (RC) Orazio Raffaele Di Landro, pubblicati sulla rivista trimestrale “Calabria Letteraria n. 1-2-3 di Gennaio-Febbraio-Marzo 2009”. Il poeta qui “gioca” con le parole latine “servatio” e “servitio” e sentendo sempre dire che la scuola è un servizio, egli invece ribatte che è “servazio”, cioè il mantenimento della cultura. Usa poi nei versi altre parole latine virgolettate per indicare bene i compiti della scuola.
Inviato da: Orazio Raffaele Di Landro