Le poesie della regione Basilicata
La notte re vierno
Nelle antiche case di montagna, senza riscaldamento, era un'avventura andarsi ad infilare tra le lenzuola ghiacce. L'avvertivi come un miracolo svegliari ancora vivo, al mattino.
Inviato da: Giusepe De Vita
Lo mierico re li criaturi
La particolare attività di medico specialista dalle dirette osservazioni dello scrivente in merito alla funzione svolta da mio zio: dottor Pasquale Pilerci in Campania.
Inviato da: Giuseppe De Vita
Nun te lo rèro a tti 'nno posto re cantunieri
Un disoccupato costretto ad emigrare finisce per mettere una voglia di riscatto nei figli.
Inviato da: Giuseppe De Vita
Li capuzzuluni
Chi sono i capuzzuluni? Gli uomini di potere che abusano del loro potere e lo usano per propri interessi anzicché per il bene comune. Al Sud sono molto diffusi.
Inviato da: Giuseppe De Vita
Li fuochi r'artificio
Nei paesi del Sud, nelle feste padronali, gli spari, i fuochi d'artificio non possono mancare ed ogni spettatore diventa un esperto.
Inviato da: Giuseppe De Vita
Lo friscarulièddo
Lo strumento a fiato più antico del mondo. Bastava soffiare in un pezzo di canna schiacciata alla punta per ottenere un suono. Dalla sua evoluzione è nato il flauto.
Inviato da: Giuseppe De Vita
Li bbagni
Si andava al fiume negli anni '50 per bagnarsi e prendere il sole, nudi, senza pudore.
Inviato da: Giuseppe De Vita
Cche terra...
Analisi di una terra che malamente aggredita si difende con le sue asperità e la sua estensione.
Inviato da: Giuseppe De Vita
'nNa foleàta
Che cosa può scoprire, mettere in mostra, un colpo di vento? Su di un fiore, il papavero?
Inviato da: Giuseppe De Vita
Agriddo e Bambulieddo
I due ragazzi emigranti portano il loro nomignolo "Agriddo" (Grillo) e "Bambulieddo" (Bambolotto). Partirono dal paese con la testa colma di sogni. Sogni che s'infransero...
Inviato da: Giuseppe De Vita