Le poesie della regione Abruzzo
Sinte ‘sti vicchie de ujie…
Totò paragnava la morte a una livella, che riusciva a portare le persone di ogni ceto sociale alla stessa condizione, in queste righe la morte acquista anche una particolare qualità taumaturgica, riesce a far diventare buono e bravo anche chi da vivo non era certo un "galantuomo". Nelle chiacchiere degli anziani oltre a ritrovare sempre lo stesso copione è possibile ascoltare anche tali contraddizioni. NOTE: 1 Come tutti i legumi secchi lasciati nell’acqua la sera prima cuocerli. 2 Espressione riferibile alla Grande Guerra, usata per definire l’inizio di un lungo discorso. 3 Nome di “casata” fittizio, attinto esclusivamente dalla fantasia dell’autore. 4 Procurava fastidio a tutti. 5 Si contraddicono.
Inviato da: Concetto Di Francesco
Lu pazzià de la hatte
Nel gioco di questo animale ci sono delle assonanze con i comportamenti di alcune persone, che se nel gatto acquistano fascino e simpatia nelle persone non si puo dire lo stesso... (nota 1)Lu màzzamarille: Si tratta di una figura ricorrente nei racconti popolari della Val Vibrata simile a un folletto o un elfo che si diverte facendo dispetti alle persone.
Inviato da: Concetto Di Francesco
Nenguenne
La neve... è stata da sempre per me qualcosa di magico svegliarmi la mattina e osservare tutto bianco, tutto magicamente incantato. Un'altra realtà, la neve rende ancora di più magici questi paesi rivestendoli di calori umani e di nuove tradizioni.
Inviato da: Dino D'Alessandro
Lu Mastre Scalpelline
Un sonetto che vuole descrive una delle attività più nobili che caratterizzavano la nostra Regione (e il mio paese San Valentino in Abruzzo Citeriore ndr). Un mestiere che va sempre più scomparendo ma che resterà per sempre nei nostri borghi con la testimonianza della pietra "ricamata" in opere d'arti.
Inviato da: Dino D'Alessandro
Arrète castéjje
La descrizione di un paesaggio del mio paese e una riflessione sul nostro mondo
Inviato da: Alberto PARIS